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FAQ - Domande Frequenti
Chi è lo psicologo?
Lo psicologo è un professionista sanitario laureato in psicologia (5 anni) ed iscritto all’albo degli psicologi.
Lo psicologo, nello svolgimento della propria attività, deve attenersi alle norme di comportamento delineate nel Codice Deontologico, la cui osservanza è necessaria alla realizzazione di una buona pratica professionale, in qualsiasi ambito essa si eserciti.
Nello specifico, lo psicologo non cerca di sostituirsi alla persona nelle scelte ma, come conoscitore della mente, propone un punto di vista esterno che possa aiutare le persone a trovare le soluzioni più idonee a risolvere il proprio problema.
Quando è opportuno rivolgersi ad uno psicologo?
È bene valutare una consulenza con lo psicologo quando:
- Il tuo malessere interferisce con le cose che dovresti fare, ad esempio fai fatica a concentrarti sul lavoro;
- i problemi non si sono risolti nonostante il supporto di familiari e amici;
- ti senti invaso/a dai pensieri negativi;
- ti senti teso/a e hai difficoltà a dormire, tachicardia e capogiri;
- le tue relazioni sono sempre più conflittuali.
Quali resistenze nel rivolgersi ad uno psicologo?
Ci sono diversi motivi che le persone utilizzano per giustificare la loro resistenza nel rivolgersi allo Psicologo: ecco alcune false credenze...
- “Lo psicologo cura i matti”.
- “Che cosa direbbero gli altri se sapessero che vado dallo psicologo?”.
- “A me non serve aiuto. Come sempre ce la faccio da solo”.
- “Nessuno puo dirmi quello che devo fare”.
- “Conoscendo le tecniche si può fare da soli”.
Come capire se qualcosa non va in vostro/a figlio/a?
La dimensione psichica degli adolescenti e ancor più dei bambini è molto immatura rispetto a quello di un adulto, per cui la capacità di esprimere un disagio, difficilmente passa attraverso la via della comunicazione verbale, di solito essi manifestano il proprio disagio attraverso veri e propri sintomi fisici, come cefalea, vomito e mal di pancia senza che sia presente un reale riscontro medico.
In altri casi essi manifestano il loro disagio attraverso il comportamento, come eccessi di aggressività, paure immotivate, difficoltà ad addormentarsi e ad alimentarsi.
Questi sono segnali che vanno presi in considerazione dai genitori per capire se c’è effettivamente qualcosa che non va e se il bambino sta cercando di comunicarci il suo malessere.